E’ difficile per noi occidentali capire il concetto di Qi, ma non è qualcosa di impossibile: è qualcosa che possiamo esperire, perciò è qualcosa che possiamo provare a capire, a patto di lasciare momentaneamente da parte la voglia di farlo rientrare in qualche schema che lo renda misurabile.
Il Qi (si legge “ci”) è la manifestazione del Tao, la prima “forma attiva” di ciò che è potenziale.
Energia e Nutrimento
Partiamo, come facciamo di solito, dall’osservare l’ideogramma di Qi 氣, che è diviso in due parti: la parte inferiore 米rappresenta del riso, mentre la parte superiore 气 rappresenta dei vapori che salgono, evidentemente dal riso stesso. Nell’insieme quindi abbiamo l’idea di qualcosa di leggero, immateriale e piuttosto mobile, che si leva, che si origina, da qualcosa di materiale e denso. Quindi qui scopriamo già la sua prima, e più comune, traduzione: Energia.
Per noi del mondo moderno è peraltro abbastanza facile associare l’immagine del vapore a qualcosa che ha a che fare con l’energia, dal momento che è stata proprio l’energia del vapore a dare una grossa accelerata al mondo in cui viviamo, dal XVII secolo in poi.
I Soffi
Un’altra traduzione spesso usata per Qi è Soffi: è più legata alla dimensione dell’essere umano come stato condensato del Soffio, come riporta il Chuang Tzu:
“La vita è un concentrarsi di Qi:
quando questo si concentra allora nasce la vita.
quando questo si disperde allora viene la morte.”
in questo caso il significato che possiamo leggerci è quello di qualcosa che anima, che da vita: come se stavolta fosse il vapore a dare vita al riso, a crearlo. Idee simili a noi note le possiamo ritrovare sia nel concetto greco di Pneuma, sia nel racconto della Genesi in cui Dio soffia la vita in Adamo.
Questo significato possiamo legarlo anche all’idea di Qi come di nutrimento della vita, considerando il riso come il nutrimento che viene dal cibo, Gu Qiin Medicina Cinese, e il vapore come il nutrimento che viene dall’aria, dal respiro, Tian Qi in Medicina Cinese. Qui possiamo trarre un’altra suggestione che ci riporta al Taoismo, quella che l’essere umano sia sostenuto dall’Energia della Terra e dall’Energia del Cielo, in senso fisico e spirituale.
Il Qi che Unisce
Abbiamo detto che nella visione Taoista il Qi è la manifestazione del Tao, e questo sembra far pensare che il Qi sia uno per tutti e per tutto: in effetti è così, se pensiamo a questo come espressione del Tao appunto, ma al tempo stesso può prendere molte caratteristiche e sfumature, cambiare forma e funzione nei diversi contesti, quindi nella Medicina Cinese ci si riferisce a diversi tipi di Qi.
Un Qi, tanti Qi
Vediamo brevemente alcune espressioni del Qi dal punti di vista dell’essere umano e della Medicina Cinese:
Tian Qi | Qi del Cielo | Il Qi che inspiriamo, possiamo provare a immaginarlo come l’ossigeno che arriva ai polmoni, anche se è sufficiente una rappresentazione non sufficiente a coprirne tutte le sfumature |
Gu Qi | Qi del Cibo | Facile, quello che estraiamo dagli alimenti che introduciamo in noi. Gu Qi e Tian Qi ci fanno vedere bene un’altra caratteristica del Qi che finora non abbiamo menzionato: questo può essere trasferito, ad esempio mangiando e respirando, da fuori a dentro l’essere umano e viceversa |
Yuan Qi | Qi Sorgente, Originario | E’ quella frazione di Qi che è nell’essere umano arrivata dai genitori, potremmo dire ancestrale |
Zong Qi | Qi del Petto | Ottenuto dall’unione del Tian Qi con il Gu Qi nel corpo, e si accumula (indovinate un po’) nel petto |
Zheng Qi | Qi “Corretto” | Il Qi che si crea nell’individuo dall’incontro dello Yuan Qi con lo Zong Qi |
Ying Qi | Qi Nutritivo | Legato al concetto di Xue-Sangue, che scalda e che nutre il corpo |
Wei Qi | Qi Difensivo | Quello che scorre negli strati più esterni del corpo, e ha il compito di difenderci dal mondo esterno, possiamo immaginarlo in parte come il sistema immunitario |
Le funzioni del Qi
Da quanto detto sopra possiamo vedere subito una cosa, cioè che il Qi è presente sia fuori l’essere umano che dentro, ma che questa “divisione” non è a compartimenti stagni, anzi! E’ fondamentale per la nostra sopravvivenza che mettiamo in collegamento il Qi fuori da noi con quello dentro di noi. Quindi da questo possiamo ricavare che una prima funzione del Qi è proprio quella di collegare: collegare il mondo con le persone, le persone col mondo (a volte detto collegare il Microcosmo e il Macrocosmo) e le persone tra di loro.
Un’altra funzione del Qi la possiamo invece dedurre riprendendo il significato di Energia: l’energia, anche per come siamo abituati a viverla noi, muove le cose. E in effetti muovere è proprio una delle funzioni del Qi: muovere, di nuovo, per collegare, ma anche muovere per trasformare, muovere per creare, muovere per vivere. Quando un’emozione forte si crea in noi possiamo sentire una vampata di calore al viso: questo la Medicina Cinese lo descrive come Qi che sale al viso. Quando siamo tristi e ci accasciamo su una sedia sospirando, lo chiamiamo Qi che scende, quando siamo paralizzati dalla paura lo chiamiamo Qi congelato. Tutti movimenti, questi, che ci possono portare fuori o dentro di noi.
Queste non sono tutte le cose che può fare il Qi, ma servono per darci un’idea di cosa possa voler dire.
Conclusioni
Proviamo a questo punto a tirare le fila del discorso: abbiamo detto che il Qi è ciò che si manifesta dal Tao, che è collegamento e movimento, che è fuori e dentro di noi, che siamo noi, che è uno ma in tante forme e che non possiamo misurarlo ma possiamo sentirlo agire dentro e fuori da noi.
Ci sono altre domande? Beh sì, quasi solo direi, ma restiamo sul facile: il Qi come si nutre?
Ottima domanda, mio giovane padawan: intanto partiamo col dire che il Qi si nutre e si mantiene. Perché questa precisazione? Perché se uno pensa che il Qi si possa nutrire facilmente potrebbe anche fare la leggerezza di pensare di poterlo sperperare perché poi lo potrà nutrire. Questo sarebbe un errore: questo va prima di tutto mantenuto: quindi va usato; perché va usato, se vogliamo vivere (e non solo baluginare) ma con accortezza, come qualcosa di prezioso, e nel mentre lo possiamo anche nutrire. Come lo nutriamo? Evitando una vita troppo sedentaria (le ginnastiche di lunga vita come il Qi Gong in questo ambito giocano in casa), mangiando bene, riposando bene, coprendosi d’inverno e non sudando troppo d’estate (ma tu guarda, sembra di sentire mia nonna!), intessendo relazioni che ci facciano stare bene e prendendoci cura di noi. Insomma, vivendo pienamente ma senza eccedere in ciò che facciamo.
E invece come lo sperperiamo il Qi? Se non facciamo queste cose!
E se un po’ l’abbiamo sperperato? Poco male: come abbiamo detto la vita è il processo di consumare quello che siamo, nessuna scelta è perfetta. Recupereremo quello che possiamo, con buone regole di vita e magari anche con dello Shiatsu, e cercheremo di non ripeterci.
Chiudiamo con una breve curiosità: pare che un’espressione usata in Cina per indicare un cibo poco saporito sia “che ha poco Qi”
Quindi? Capito cos’è il Qi?