Avete mai pensato di poter viaggiare indietro nel tempo e nello spazio, comodamente seduti sul vostro divano a Milano? Ecco una piccola occasione di farlo!
Benvenuti a bordo: preparatevi per questo viaggio senza precedenti, in cui scopriremo una pratica antica e affascinante chiamata Shiatsu. Mettetevi comodi, rilassatevi e lasciatevi coinvolgere da questa strana e particolare forma di trattamento, apparentemente un “non-massaggio” ma ricco di storia, filosofia e cura del corpo. Siamo pronti a esplorare le radici e le profonde tradizioni che rendono lo Shiatsu un’arte tanto unica quanto affascinante.
PRESSIONE CON LE DITA
指圧
Lo sapevi che la parola Shiatsu nasce dall’unione di due ideogrammi che hanno i significati di “pressione” 圧 e “dita” 指?
Come spesso accade con le lingue basate su logogrammi, i caratteri che compongono le parole portano in sé, per chi le sa leggere, il proprio significato: la parola Shiatsu 指圧 è composta da due ideogrammi che, uniti, significano letteralmente “pressione con le dita”.
Ma torniamo alla nostra storia, dove tutto ha inizio.
Giappone, V-VI secolo: sono presenti una gamma di pratiche mediche locali e tradizionali che includono la fitoterapia, l’uso di rimedi naturali, la diagnosi basata sulla percezione delle condizioni fisiche e il trattamento fatto con l’appoggio e la pressione delle mani (chiamato Teate 手当て te, “mano”, ate “applicare”) e l’uso di pratiche rituali e spirituali per curare malattie. In questo contesto l’introduzione e l’integrazione della Medicina Classica Cinese da parte di monaci cinesi e coreani, che stanno diffondendo le filosofie Taoista, Buddhista e Confuciana, creano una medicina chiamata Kanpo 漢方 (letteralmente “metodo Han”, Han indicava i cinesi), che fonde le tecniche tradizionali già presenti in Giappone con la Medicina Classica Cinese.
Le pratiche manuali evolvono e si trasformano nelle varie epoche, nell’VIII secolo prendono il nome di Anma 按摩 (an = tenere la mano stabile e ma = massaggiare per rimuovere ) e nel 1827 avviene la pubblicazione del libro del Maestro Tada, “Anpuku-zukai” 按腹図解, che contiene tavole illustrate e descrizioni per praticare la valutazione e il trattamento delle malattie tramite la palpazione e la pressione di zone specifiche dell’addome.
Nel 1868 vengono vietate le pratiche tradizionali, a seguito dell’arrivo in Giappone della medicina occidentale, che dal 1883 diventa l’unico sistema medico riconosciuto, insieme all’Anma, che si arricchisce di nozioni derivanti dalla medicina occidentale, e che rimane riservata ai non vedenti che altrimenti non avrebbero modo di conseguire una nuova istruzione di altro tipo, ma che nel tempo perde la sua prerogativa medica e rimane un trattamento dedicato al rilassamento.
Tuttavia il Kanpo continua ad avere vita non ufficiale, anche a causa degli alti costi della nuova medicina occidentale, fino a quando nei primi anni del ‘900, tra i praticanti dell’Anpuku inizia a diffondersi una nuova parola che indica lo sviluppo preciso di una delle tecniche manuali proprie dell’Anma, la tecnica di pressione effettuata con le dita: nasce il termine Shiatsu, utilizzato per la prima volta intorno al 1920 dal Maestro Tenpeki Tamai, che nel 1939 pubblica il libro “Shiatsu-ho”, che contiene descrizioni della tecnica Shiatsu.
Nel 1940 Tokujiro Namikoshi fonda il Japan Shiatsu College a Tokyo, dove si insegna uno Shiatsu chiamato appunto stile Namikoshi, molto legato ai concetti scientifici della medicina occidentale e alle nozioni riguardanti l’apparato muscolo-scheletrico e il sistema nervoso.
Nel secondo dopoguerra il Ministero della Salute giapponese incarica alcune università di effettuare degli studi scientifici per valutare le più di cento (qualcuno parla di trecento) tecniche e discipline mediche tradizionali, e dopo circa otto anni si giunge alla conclusione che solo l’agopuntura, lo Shiatsu e l’Anma hanno i requisiti per un riconoscimento scientifico ufficiale.
Nel 1957 il Japan Shiatsu College di Tokujiro Namikoshi è riconosciuto dal Ministero della Sanità giapponese e intorno al 1970 il governo giapponese riconosce ufficialmente lo Shiatsu come pratica medica.
Nel 1968 un allievo di Namikoshi, Shizuto Masunaga, elabora un nuovo modo di fare Shiatsu maggiormente legato alla visione energetica e alla Medicina Tradizionale Cinese, che chiamerà stile Iokai, introducendo tra le altre cose la possibilità di fare pressioni anche con gomiti e ginocchia, quando necessario.